Contact head
Side nav buttonsIndiceFederico RIGHICreditiNoteIndirizziRubricheImmaginiNormativaArchivio

IL FINE DICITORE

Martedì 6 febbraio 2001

ALLE NUOVE GENERAZIONI



RECITA UN VECCHIO DETTO "IL LAVORO NOBILITA L'UOMO" ED E' IPOTIZZABILE CHE IL CONCETTO SIA GIUSTO,

AMMESSO E NON CONCESSO CHE LAVORARE SIA SALUTARE. CERTO "L'ANIMALE" UOMO, DOTATO DELLA PIU&Mac226; GRANDE DOTE DEL CREATO, L'INTELLIGENZA ( CHIAMASI ANCHE RAGIONAMENTO ), CHE DEBBA SUO MALGRADO, RIDURSI A LAVORARE PER POTER VIVERE E DI CONSEGUENZA PER POTER CONTINUARE A RAGIONARE, MI SEMBRA MOLTO RIDUTTIVO E QUANTO MENO STRANO.



RAGIONANDOCI, NOI ESSERI UMANI (CIOE'&Mac226; LA MAGGIOR PARTE DELLA POPOLAZIONE MONDIALE ) SPRECHIAMO L'80% DEL NOSTRO INTELLETTO SOLO PER PRODURRE UN QUALCOSA CHE IN DEFINITIVA VA A VANTAGGIO DI UN PICCOLO DRAPPELLO DI ALTRI ESSERI UMANI ( LA CLASSE DIRIGENTE ), CHE NON LAVORANDO ( APPUNTO PERCHE'&Mac226; LO FA QUALCUN ALTRO PER LORO ), HA TEMPO PER PENSARE E TROVARE IL MODO, (APPUNTO CON IL RAGIONAMENTO), DI COME CONTINUARE A SFRUTTARE CHI LAVORA PER LORO.

DOMANDA :

MA QUESTA MAGGIORANZA DI LAVORATORI, CHE LAVORANO PER ALTRI ( LA CLASSE DIRIGENTE ), FACENDOLI ARRICCHIRE, AVRANNO PURE I LORO VANTAGGI?

RISPOSTA:

NO, NESSUN VANTAGGIO, SE NON QUELLO DI SPRECARE LA LORO VITA DI LAVORATORI INDEFESSI, CHE PRODUCONO SOLO ED UNICAMENTE PER I LORO SUPERIORI CHE COSI' HANNO TEMPO PER GODERSI QUELLO CHE GLI ALTRI GLI PRODUCONO SENZA MUOVERE IN DITO.

IL BELLO E&Mac226; CHE GLI SFRUTTATI, NON SI ACCORGONO CHE SONO APPUNTO SFRUTTATI, E CONTINUANO TRA MILLE DIFFICOLTA'&Mac226; E GUERRE TRA POVERI, A PRODURRE QUELLO CHE SEMBRA A LORO GIUSTO, CIOE' "LAVORARE", E TRAMANDANO IL CONCETTO DI PADRE IN FIGLIO, COSI' CHÉ ANCHE LE NUOVE GENERAZIONI SARANNO BUGGERATE E COSTRETTE A PRODURRE PER I FIGLI DELLA CLASSE DIRIGENTE CHE A LORO VOLTA, COME I LORO DEGNI GENITORI, NON FARANNO NULLA NELLA VITA, CIOE' NON LAVORERANNO MAI, AVRANNO INVECE MOLTO TEMPO PER ESCOGITARE NUOVE FREGATURE PER LA POVERA GENTE.

ALLORA SE QUESTO E' IL CONCETTO FINALE, IL MOTTO IN CIMA ALLA PAGINA, IL LAVORO NOBILITA L&Mac226;UOMO, MI SEMBRA UNA GRANDE STUPIDAGGINE E IMMAGINO ANCHE CHI LO CONIO'&Mac226; A SUO TEMPO.

ANCHE NOI SUPER-PRECARI A VITA, PURTROPPO SIAMO COSTRETTI A CERCARCI IL LAVORO, E LOTTIAMO CON TUTTE LE NOSTRE FORZE PER NON PERDERE QUELLO CHE ABBIAMO.

D'ALTRA PARTE UNA SOCIETA'&Mac226; FONDATA SUL "PROFITTO", NON POTEVA CHE GENERARE UNA MASSA INCREDIBILE DI POVERACCI SENZA "ARTE E NE PARTE" ALLA QUOTIDIANA RICERCA DI UN LAVORO, NON SAPENDO CHE COSI'&Mac226; DIVENTERANNO SUCCUBI DI CHI LI VUOLE DISTRUGGERE MORALMENTE E PSICOLOGICAMENTE.

INFATTI LA FAMOSA MALATTIA DEL PRECARIO, E' ESPLOSA CON L'INVENZIONE, DA PARTE DELLA BEN NOTA "CLASSE DIRIGENTE", DEL LAVORO SOCIALMENTE UTILE.

CIOE' FAR LAVORARE LA MASSA SENZA PAGARLA, O QUANTO MENO PAGARLA POCO, COME VUOLE UNA SOCIETA' FONDATA SUL PROFITTO E DOMINATA DA UNA MINIMA CLASSE DIRIGENZIALE DI PERSONE SENZA SCRUPOLI ALCUNO.

COMUNQUE IL GRANDE BURATTINAIO TENDE PER GENESI A SOTTOVALUTARE LE PROPRIE MARIONETTE, CHE OGNI TANTO SI "TAGLIANO" I FILI E PRENDONO COSCIENZA DELLA LORO LIBERTA'.

QUELLO CHE SI CHIEDE ALLA FINE, E' SOLO UN LAVORO ONESTO E UMANO, SENZA PIU APPROFFITTAMENTI A DANNO DEI PIU' DEBOLI.

COME CANTAVA NEL LONTANO 1964, BOB DYLAN, "THE TIMES THEY ARE A CHANGIN", VI RIMANDO ALCUNE NOTE :


venite intorno a me voi tutti

ovunque vagate

e ammettete che le acque

intorno a voi sono salite

e accettate che presto

sarete inzuppati fino all'osso

se per voi il tempo

ha qualche valore

allora è tempo di cominciare a nuotare

o affonderete come pietre

perché i tempi stanno cambiando....



(tratto dall'album "the times they are a changin" 1964)


QUESTA E' STATA LA PRIMA CANZONE CHE SENTII ALLA RADIO NEL 1974, ALLORA AVEVO SOLO 15 ANNI ED ERO "BELLO E CREDULONE", E IL GRANDE MENESTRELLO MI INSEGNO' CHE COSA VOLEVA DIRE LA PAROLA "VITA".

IL 6 OTTOBRE 1974 MIO PADRE MI REGALO" PER IL MIO COMPLEANNO UN BELLISSIMO RADIO REGISTRATORE E COMINCIAI A SENTIRE MUSICA, ALLORA TRA LE NASCENTI FM PRIVATE ANDAVA MOLTO LA MUSICA ROCK..,,


Marco Cavicchia