2 giugno 2000

Comunicato Unitario

Rotte le trattative con l’Amministrazione Finanziaria

CGIL CISL UIL E SALFI PROCLAMANO  PER IL 23 GIUGNO LO SCIOPERO GENERALE DEI LAVORATORI DELLE FINANZE

Nel corso dell’ultima riunione tenutasi con la Delegazione di Parte Pubblica il 31 maggio u.s., CGIL FP, CISL FPS, UIL PA E UNSA SALFI hanno formalizzato la rottura delle trattative a seguito della posizione di netta chiusura assunta dal vertice amministrativo delle Finanze relativamente alla definizione dei criteri per l’attribuzione delle posizioni economiche  super all’interno delle aree.

Nonostante una trattativa durata circa 2 mesi e gli sforzi compiuti unitariamente dal Sindacato per trovare una soluzione allo stallo che si era creato, l’Amministrazione ha continuato a perseguire una logica che vanifica la norma contrattuale, disconosce il valore dell’esperienza professionale acquisita, lascia piena discrezionalità ai dirigenti nell’attribuzione delle posizioni super.

 Ciò si inquadra in una proposta complessiva dell’Amministrazione  sul nuovo ordinamento totalmente insoddisfacente, ispirata alla medesima logica nella definizione dei criteri, mentre non sono stati ancora previsti i tempi per l’attivazione delle procedure di passaggio nelle aree e tra le aree e, cosa ancora più rilevante, il numero dei posti disponibili per ogni singola procedura.

Il nuovo ordinamento, che costituisce la parte fondamentale del Contratto integrativo siglato il 16 febbraio, rischia di restare una semplice dichiarazione di principio, mentre, come è noto, è per il Sindacato condizione ineludibile per portare a compimento il processo di riforma del Ministero con l’istituzione delle Agenzie fiscali.

Ma quanto verificatosi in sede di attuazione del Contratto integrativo è purtroppo solamente una parte della situazione che si è venuta a creare in questi mesi all’interno dell’Amministrazione Finanziaria .

All’interno dei Dipartimenti è in corso una profonda riorganizzazione e ristrutturazione, che coinvolge il personale e la Dirigenza, le attività svolte, le modalità di attribuzione delle funzioni, i carichi di lavoro, la sede di lavoro, senza che venga attivato il previsto confronto con le OO.SS., in totale violazione delle norme contrattuali.

Si determinano unilateralmente nuovi standard di lavorazione e su questi si dimensionano nuovi fabbisogni di organico da tirare fuori al momento dell’attivazione delle Agenzie.

Il tutto mentre incredibili ritardi, intralci burocratici, inefficienze, costringono il personale, a giugno 2000, ad attendere ancora l’erogazione del salario aziendale relativo alle attività svolte a partire dal 1996.

Al Dipartimento delle Entrate il personale viene chiamato ad un nuovo sforzo operativo tendente a raddoppiare i controlli, verificare in pochi mesi milioni di dichiarazioni fiscali, rifondare completamente il sistema di assistenza e consulenza al contribuente, istituire i “call center”, attivare centinaia di nuovi uffici delle entrate;

Al Dipartimento del Territorio, dopo l’eccezionale sforzo di aggiornare il catasto con l’attribuzione della rendita a circa 10 milioni di immobili, risultato raggiunto anche grazie al notevole contributo fornito dai circa 1700 LSU impiegati presso gli uffici, il personale è chiamato all’individuazione dei nuovi valori, mentre i vertici del Dipartimento sono impegnati con il Dipartimento della Funzione Pubblica ad individuare tempi, mezzi e risorse umane da trasferire agli Enti locali in attuazione del decreto legislativo 112/98 sul decentramento amministrativo, senza alcun confronto con il Sindacato.

Al Dipartimento delle Dogane  la programmazione del 2000 prevede per il personale la forte  intensificazione delle attività di contrasto all’evasione ed alle frodi fiscali, in un quadro operativo generale sempre più problematico e confuso che crea preoccupazione ed incertezza nel personale, a seguito delle pronunce di alcuni settori della magistratura che mettono in discussione i poteri di polizia giudiziaria dei funzionari doganali, e della mancata chiarezza sui ruoli, le competenze e le prerogative dei diversi organismi che a vario titolo operano all’interno degli spazi doganali.

Negli stessi Uffici centrali del Ministero vi è in questa fase forte preoccupazione alla luce delle modifiche organizzative previste dal Decreto Legislativo 300/99, in quanto a pochi mesi dalla loro soppressione non  è stato attivato alcun serio confronto rispetto al dimensionamento dei nuovi uffici ed al piano di ricollocazione del personale.

Per i LSU del Dipartimento del Territorio, infine, nonostante le gravi carenze di organico nelle specifiche professionalità tecniche, ed il notevole contributo dato da questi lavoratori all’ammodernamento del catasto, il Ministero delle Finanze si ostina a non voler prendere in considerazione alcuna ipotesi di stabilizzazione del loro rapporto di lavoro, anche in contrasto con  le decisioni assunte da altre Amministrazioni dello stato o Enti Pubblici che invece hanno deciso di avvalersi con  specifici contratti, anche se a  tempo determinato, di questi lavoratori.

Inoltre a distanza di mesi dalla definizione delle graduatorie dei concorsi per titoli che si trascinano ormai da 7 anni, i colleghi vincitori attendono ancora di essere immessi nelle nuove funzioni nonostante gli impegni assunti sulla questione dallo stesso ex Ministro Visco circa la permanenza nella stessa sede di servizio,  mentre per le procedure di riqualificazione si attende ancora l’inizio dei corsi per alcune qualifiche e notizie precise sui tempi e le modalità di effettuazione delle prove finali.

Lo stesso confronto con il Vertice politico sulle fasi di attuazione della riforma segna il passo. Dopo la fase che ha portato all’emanazione degli statuti provvisori delle Agenzie, si è interrotto il confronto rispetto ai progetti relativi al sistema di relazione Ministero-Agenzie, alla riorganizzazione del nuovo Ministero, alla tipologia delle convenzioni, alla gestione del cambiamento e delle risorse umane.

Il Sindacato che pure è stato protagonista nel processo che ha portato all’approvazione della legge di riforma, viene di fatto tenuto fuori dalla fase più delicata che è quella della costruzione concreta ed operativa del nuovo modello organizzativo, nonostante queste Organizzazioni sindacali, ormai a distanza di più di un mese dall’insediamento del nuovo Ministro Del Turco abbiano anche formalmente sollecitato allo stesso un urgente incontro.

Se qualcuno pensa di mettere all’angolo il Sindacato, attuare la riforma ed  attivare le Agenzie in modo unilaterale e punitivo per il Personale, attraverso i lavori di un non meglio identificato comitato “strategico” dei cui lavori le OO.SS. non hanno alcuna notizia,  ha sbagliato i suoi conti.

Solo con il pieno coinvolgimento del personale, il riconoscimento delle professionalità, una nuova e più efficiente organizzazione del lavoro, il totale rispetto delle previsioni e degli strumenti contrattuali, la conferma del modello di concertazione, sarà possibile modernizzare veramente la macchina fiscale, aumentare la lotta all’evasione fiscale, fornire servizi più efficienti al cittadino utente.

E’ NECESSARIO DARE UNA FORTE ED IMMEDIATA RISPOSTA AI TENTATIVI DI RISTRUTTURAZIONE SELVAGGIA, SCONFIGGERE LE POSIZIONI AUTORITARIE ED UNILATERALI DELL’AMMINISTRAZIONE, DIFENDERE LO SPIRITO DELLA RIFORMA, GARANTIRE LA DIFESA DELLE ASPETTATIVE E DEI DIRITTI DEI LAVORATORI.

Il pieno rispetto del Contratto integrativo, l’attuazione completa del nuovo ordinamento, la definitiva risoluzione del conflitto istituzionale sulle funzioni doganali, la rapida conclusione delle problematiche relative all’assegnazione di sede dei concorsi interni ed il compimento delle procedure di riqualificazione entro il termine previsto, lo sblocco dei pagamenti arretrati, l’immediata ripresa del confronto con il Vertice politico ed i nuovi Direttori delle Agenzie sui tempi  e le modalità di attuazione della riforma, l’immediata apertura del confronto sulla trasformazione del Fondo di Previdenza del Ministero delle Finanze, sono i punti fondamentali della vertenza, su cui CGIL FP, CISL FPS, UIL PA e UNSA-SALFI  proclamano lo stato di agitazione, chiamano il personale del Ministero delle Finanze   ad una forte mobilitazione, che sfocerà nello sciopero generale del 23 giugno.

Nella stessa giornata del 23 sciopereranno anche i LSU impiegati presso gli uffici del Dipartimento del Territorio, il cui sciopero già fissato per il 5 giugno, confluirà nella grande manifestazione prevista a Roma  di tutti lavoratori finanziari.

La giornata di sciopero sarà preceduta da una serie di assemblee cittadine che si terranno in tutto il Paese, a partire dal 12 giugno ed a cui parteciperanno  in tutti i capoluoghi di regione e negli altri principali centri del paese, le Segreterie nazionali, oltre che da  specifiche iniziative di sensibilizzazione dei cittadini e della stampa.

Roma, 31 maggio 2000

CGIL FP: Podda   
CISL FPS: Tarelli 
UIL PA: Bosco           
UNSA-SALFi: Plaja

                                              

 








PROGETTO CATASTO URBANO
03477259980 - 03395999510
fax: 1782222978
e-m@il:
lsu.catastourbano@tin.it