Seduta n. 626 del 23/11/1999
(Situazione dei lavoratori socialmente utili occupati nel progetto catasto urbano)
A) Interrogazioni:
CENTO. - Ai Ministri delle finanze e per la funzione pubblica. -
Per sapere - premesso che:
nella giornata del 5 luglio 1999 i lavoratori socialmente utili appartenenti al Progetto catasto urbano di Roma hanno tenuto un'assemblea presso la sede di via Ciamarra, 139, al fine di discutere la propria situazione lavorativa e la richiesta di proroghe del proprio progetto di lavoro e, in prospettiva, di assunzione stabile presso il ministero delle finanze;
in tutta Italia i lavoratori socialmente utili impegnati nel progetto catasto urbano sono circa 1800;
lo stesso ministero delle finanze ha più volte rilevato una carenza di personale, circa 3000 geometri, presso gli uffici tecnici erariali;
più volte è stata dichiarata da parte dei rappresentanti del ministero la disponibilità di una proroga del suddetto progetto fino al 31 dicembre 1999 e di un'ulteriore proroga di altri dodici mesi fino al 31 dicembre 2000;
il ministero delle finanze ha più volte in diverse sedi dichiarato la propria soddisfazione per la quantità e la qualità del lavoro effettuato dai lavoratori socialmente utili impegnati nel progetto catasto urbano;
a poche settimane dalla scadenza del progetto è necessario dare una risposta definitiva sulla possibilità di proroga, comunque necessaria sia per le carenze di personale presso il ministero delle finanze sia per il lavoro ancora da svolgere per il progetto catasto -:
quali iniziative intendano intraprendere per garantire la proroga del Progetto catasto urbano e comunque dell'impiego di 1800 lavoratori socialmente utili già impegnati presso il ministero delle finanze.
(3-04019)
(6 luglio 1999)
CANGEMI. - Ai Ministri delle finanze e per la funzione pubblica. -
Per sapere - premesso che:
i lavoratori socialmente utili impegnati nel «Progetto catasto» sono circa 1800;
lo stesso ministero delle finanze ha dichiarato che presso gli uffici tecnici erariali esiste una carenza di personale pari a circa 3000 geometri;
rappresentanti del ministero delle finanze hanno dichiarato la disponibilità a giungere ad una proroga del «Progetto catasto» non solo fino al 31 dicembre 1999 ma al 31 dicembre 2000;
i lavoratori socialmente utili impegnati nel «Progetto catasto» hanno svolto un lavoro eccellente unanimemente riconosciuto;
tra poche settimane scade il termine del «Progetto catasto» ed è urgente ed improrogabile dare una risposta certa sulla proroga che resta necessaria a causa della mole di lavoro ancora inevaso per le note carenze del ministero delle finanze -:
se non ritengano necessario e improrogabile garantire la proroga del «Progetto catasto» che impiega circa 1800 lavoratori, fino al 31 dicembre 2000. (3-04032)
(9 luglio 1999)
Queste interrogazioni, che vertono sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente.
Il sottosegretario di Stato per le finanze ha facoltà di rispondere.
GIAN FRANCO SCHIETROMA, Sottosegretario di Stato per le finanze.
Signor Presidente, con le interrogazioni in svolgimento, alle quali si risponde congiuntamente in quanto involgenti problematiche aventi analogo contenuto, gli onorevoli Cento e Cangemi chiedono di conoscere le iniziative che l'amministrazione intende adottare in merito al progetto interregionale di lavori socialmente utili denominato «Catasto urbano», al fine del definitivo inquadramento dei lavoratori occupati dal progetto, nonché per garantire maggiore efficienza agli uffici catastali interessati.
Preliminarmente, si osserva che l'attuazione del progetto «Catasto urbano» è realizzata attraverso lo strumento dei lavori socialmente utili, disciplinato dal decreto legislativo 1o dicembre 1997, n. 468, che ha risposto alla finalità prevista dall'articolo 14 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, di eliminare l'arretrato accumulato negli uffici catastali interessati. In particolare, l'articolo 14 della citata legge fissa l'obiettivo dell'aggiornamento delle risultanze catastali e del recupero dell'evasione e ne dispone la realizzazione entro il 31 dicembre 1999, attraverso un piano straordinario di attività finalizzato alla completa sclassificazione delle unità immobiliari, ricorrendo anche alla stipula di apposite convenzioni con soggetti pubblici e privati aventi particolari qualificazioni nel settore.
Per lo svolgimento delle attività relative a tale progetto, sono state realizzate intese con le sezioni circoscrizionali per l'impiego del Ministero del lavoro, ubicate in vari capoluoghi di provincia e dirette al reperimento del personale occorrente, alle quali sono state richieste 2.500 unità di lavoratori che, iscritti in speciali liste, avevano prodotto domanda di partecipazione al progetto stesso. Al riguardo, il dipartimento del territorio ha fatto sapere che, ultimate le procedure di reperimento dei lavoratori, per la mancanza di un numero adeguato di iscritti nelle apposite liste e di alcune delle sezioni circoscrizionali per l'impiego, delle 2.500 unità previste soltanto 1.767 sono attualmente presenti presso i vari uffici del territorio per lo svolgimento dell'attività progettuale.
Il progetto di cui trattasi, la cui durata prevista è di dodici mesi, ha avuto inizio in date diverse, comprese tra il 15 giugno e il 2 novembre 1998. In esito al suo svolgimento, il predetto dipartimento del territorio ha informato che, a causa del minor numero di lavoratori socialmente utili e in considerazione del fatto che per un periodo iniziale di sei settimane i predetti lavoratori sono stati impegnati nell'obbligatoria attività di formazione, l'obiettivo programmato nel progetto per l'eliminazione di parte dell'arretrato catastale non potrà essere raggiunto. È stata quindi auspicata la proroga del progetto dei lavori socialmente utili per un ulteriore periodo, a decorrere dalle date di scadenza dei dodici mesi lavorativi previsti: ciò sia per il raggiungimento dell'obiettivo programmato di recupero dell'arretrato catastale, sia per far fronte, almeno in parte, al notevole carico di lavoro al quale gli uffici sono sottoposti per le attività connesse alla revisione generale degli estimi catastali.
In considerazione delle evidenziate esigenze, tenuto conto di quanto disposto dall'articolo 45, commi 6 e 10, della legge 17 maggio 1999, n. 144, che prevede una proroga dei progetti di lavori socialmente utili che utilizzano esclusivamente soggetti che abbiano maturato, o che possano maturare, dodici mesi in tale tipo di attività nel periodo compreso tra il 1o gennaio 1998 e il 31 dicembre 1999, il dipartimento per il territorio ha stabilito, con provvedimento del 6 luglio 1999, la proroga del progetto interregionale di lavori socialmente utili, denominato «Catasto urbano» fino al 31 dicembre 1999, in osservanza dell'articolo 14, comma 13, della legge 27 dicembre 1997, n. 449. Quest'ultima dispone la realizzazione, entro la suddetta data, dell'obiettivo dell'accertamento delle risultanze catastali e del recupero dell'evasione.
Posso assicurare che il Governo sta valutando la possibilità di un'ulteriore proroga.
PRESIDENTE. L'onorevole Cento ha facoltà di replicare per la sua interrogazione n. 3-04019.
PIER PAOLO CENTO.
Signor Presidente, signor sottosegretario, sono soddisfatto per quanto annunciato alla fine della risposta all'interrogazione circa la volontà e la disponibilità del Governo di verificare l'opportunità e la necessità di raggiungere gli obiettivi propri del cosiddetto progetto «Catasto urbano» prevedendo una proroga di sei mesi o di dodici mesi, quindi dal 31 gennaio 1999 al 31 dicembre 2000. In realtà, credo che essa sia necessaria per due ordini di motivi. Innanzitutto, l'obiettivo, vale a dire la riorganizzazione e il recupero di un arretrato accumulato all'interno del catasto. Si tratta di un obiettivo di funzionalità della nostra amministrazione, che era già presente all'inizio del progetto. Si tenga presente che il mancato raggiungimento dello stesso non è dovuto allo scarso impegno dei lavoratori socialmente utili, che, a detta dei funzionari preposti alla verifica delle attività, hanno svolto e svolgono un lavoro spesso anche al di sopra delle mansioni per cui sono retribuiti. Considerate le condizioni di precarietà in cui essi operano, hanno dimostrato un senso del dovere non comune all'interno della pubblica amministrazione, pertanto la proroga è senza dubbio necessaria e speravo che oggi il Governo l'annunciasse. Sappiamo, tra l'altro, che sono in corso trattative con le organizzazioni che rappresentano i lavoratori socialmente utili di questo e di altri settori, pertanto vi sono pochi giorni perché l'impegno si tramuti in fatto concreto.
Confido nell'impegno del sottosegretario, che so essere particolarmente attento ai problemi dei quali discutiamo, affinché trovi una rapida soluzione positiva.
Colgo l'occasione per ricordare, in questa sede, al sottosegretario ed al Governo che il problema dei lavoratori socialmente utili è molto rilevante, sia dal punto di vista sociale sia occupazionale perché spesso essi sono pagati al di sotto dei livelli retributivi per le attività che svolgono nella pubblica amministrazione e negli enti locali. Se venissero meno i lavoratori socialmente utili al catasto, ma anche in altri settori, quale ad esempio la giustizia, interi uffici pubblici e tribunali e procure della repubblica rischierebbero la paralisi. Spesso, infatti, essi sono utilizzati a copertura di vuoti di organico sui quali anche lo Stato, in parte alla stregua dei privati, utilizza questo ammortizzatore sociale, anche se impropriamente. Da una parte, infatti, ammortizza alcuni effetti negativi della cassa integrazione e della disoccupazione, dall'altra trae un vantaggio per la funzionalità della pubblica amministrazione.
Credo sia necessario, quindi, superare la questione delle proroghe, che comunque sono auspicabili in mancanza d'altro, per giungere alla definizione di un rapporto di lavoro stabile e continuato, in particolare laddove i lavoratori socialmente utili hanno ben operato ed il loro inserimento nella pubblica amministrazione copre vuoti previsti dalle piante organiche.
Io stesso ho presentato una proposta di legge, firmata anche da altri colleghi, per il superamento delle proroghe e l'avvio di contratti di lavoro a tempo indeterminato; è un obiettivo futuro, ma anche il Governo, soprattutto perché di centro-sinistra, deve cominciare ad affrontare il tema non inseguendo le emergenze, ma cercando di inserire nuovamente questa parte importante del mondo del lavoro all'interno di regole stabili.
Una parte si autorganizzerà attraverso incentivi per l'imprenditoria e la cooperazione, trovando così uno sbocco di collocamento sul mercato ma è certo che una parte dovrà essere assorbita dalle pubbliche amministrazioni non solo perché vi è un problema occupazionale di reddito ma anche perché vi è un problema di funzionalità della pubblica amministrazione che grazie a questi lavoratori copre vuoti di organico.
Mi dichiaro soddisfatto della risposta auspicando che l'impegno annunciato dal sottosegretario si tramuti presto, almeno per questo comparto specifico, in un provvedimento di proroga fino al 31 dicembre 2000.
PRESIDENTE. L'onorevole Cangemi ha facoltà di replicare per la sua interrogazione n. 3-04032.
LUCA CANGEMI.
Prendiamo atto della risposta del sottosegretario e manterremo alta l'attenzione, anche da quest'aula, affinché molto presto si possa concretizzare l'impegno della proroga.
Detto questo, vorrei esprimere qualche breve battuta sul fatto che la vicenda del «progetto catasto» nel Ministero delle finanze dimostra l'esistenza di un problema più generale, nel senso che, anche in casi in cui vi è l'evidente esigenza della necessità, da parte della pubblica amministrazione, di fare ricorso a questi lavoratori che si dimostrano positivamente impegnati, non si riesce ad avere da parte del Governo quello «scatto» che permetta una stabilizzazione vera dei lavoratori socialmente utili. Questo dimostra chiaramente l'assenza di una politica che coniughi il diritto al lavoro di tanti giovani e non, costretti in condizioni di precariato spesso insostenibili, con le necessità dell'amministrazione pubblica.
Ci rivolgiamo al rappresentante del Governo, che non ne ha la principale responsabilità, perché nella sua qualità di responsabile di Governo deve sapere che tutto ciò è molto importante in tema di politiche del lavoro. Come abbiamo avuto modo di dire molte volte, bisognerebbe operare una scelta chiara, netta, l'unica in grado di produrre una svolta positiva sia per i lavoratori socialmente utili sia per le pubbliche amministrazioni, quella cioè di risolvere il problema del precariato nella pubblica amministrazione favorendo la stabilizzazione e l'allargamento del lavoro pubblico nel paese. Altre soluzioni non ve ne sono. Il Governo, invece, non solo non persegue questo obiettivo ma - l'ultima finanziaria ne è un esempio chiarissimo - punta all'allargamento della precarizzazione anche in delicatissimi settori della pubblica amministrazione.
Mentre prendiamo atto su questo punto specifico della promessa del Governo di non interrompere il «filo», cioè l'impegno lavorativo di queste persone - anche perché la pubblica amministrazione può continuare ad avvalersi di valide esperienze e professionalità - vogliamo ribadire l'esistenza di un problema più generale di approccio alle politiche dei lavoratori socialmente utili che rimane largamente irrisolto.
scarica l'interrogazione in formato pdf, klikka quì.
Torna allapagina delle circolari e dei decreti
Torna all'aggiornamento del 24 novembre 1999