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COORDINAMENTO LSU-UT
UFFICI DEL TERRITORIO Oggi diamo qualche notizia d'agenzia, che serve a gettare un pò d'acqua sul fuoco.. Prima... Cominciamo con questa del segretario della UIL: Roma, 16 set. ''La flessibilita' non e' un concetto astratto per fregare i lavoratori''. Il segretario della Uil, Pietro Larizza, a margine di un convegno della Cgil, spiega che sull'argomento ''ci sono minacce di varie tendenze, ma c'e' anche una verita'. Un concetto forte di flessibilita' puo' riguardare solo il Mezzogiorno ma deve essere sostenuto da una legge e collegato alla contrattazione''. Insomma secondo il leader della Uil si deve far riferimento ''a cose concrete da realizzare. Non quindi ad una flessibilita' general-generica''. inoltre alcuni giorni fa da Bari lo stesso Larizza lanciò: un forte appello a rinnovare il fronte unitario per il tavolo sul Welfare con il governo, esclamando: ''Fermiamo oggi l'orologio sulle tante cose che ci uniscono e prima di arrivare alla fase delle cose che ci dividono, discutiamone a lungo tra di noi''. Per Larizza ritrovare l'unita' sindacale ''e' assolutamente necessario'' in vista delle riforme che attendono al varco i sindacati. ''Tra l'altro sarebbe anche piacevole dare una grossa delusione -sottolinea Larizza- ai tanti che ormai si attrezzano a lucrare sulle divisioni del sindacato. Credo proprio che sia arrivato il momento di dare una delusione a tante persone e oggi possiamo cominciare a dimostrarlo''. In ogni caso, il leader della Uil rifiuta la definizione di mediatore: ''la Uil e' composta da giocatori, non da arbitri. Non e' un sindacato neutrale -aggiunge- e sostiene le proprie tesi che ha reso note ben prima che nascessero le divergenze. Divergenze serie e motivate, ma sono materie fuori dalla prossima agenda per il confronto con il governo, che sicuramente registrera' piu' unita' che dissensi tra noi. Continueremo ad avere molte idee diverse ma oggi non possiamo e non saremo divisi sulle risposte da dare al governo''. Sentite cosa rispose DE MASI a D'Alema all'indomani della storica frase:"mai più il posto fisso"., Milano, 13 set. ''Attenzione alla retorica sulla fine del posto fisso. Bisogna fare i conti con la realta' concreta che ai nostri giovani migliori troppo spesso prospetta una carriera da precari e solo quella''. Il sociologo Domenico De Masi, docente all'universita' di Roma e direttore della rivista Next critica, in un'intervista al Corriere della Sera, quelle che chiama ''ubriacature da troppo mercato''. Secondo De Masi ''basta osservare il percorso professionale di un giovane sociologo. Il primo impatto con il mercato e' rappresentato dai cosiddetti 'lavoretti' che durano 18 mesi. Qualche intervista per il Censis, la Rai che lo chiama per qualche sondaggio destinato a 'Domenica In'. Alla fine di questa prima esperienza trova un lavoretto, magari alla Regione Lazio per preparare gli slogan della campagna sul traffico'' e via di questo passo.Dopo 4 o 5 anni di queste esperienza, sostiene De Masi il ragazzo ''e' gia' professionalmente distrutto''. LAVORO: FLESSIBILITA'- FASSINO, PIU' PART-TIME E MENO PRECARI In ultimo un commento del Ministro del Lavoro: Fraterni Saluti |
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Comitato Nazionale LSU-UTE
PROGETTO CATASTO URBANO
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