venerdì 11 marzo 2005





Siamo sempre più preoccupati.




La CGIL-FP con comunicato del 4 marzo 2005 esprime serie preoccupazioni circa la definizione della una bozza di decreto non regolamentare in applicazione dell’art. 1 comma 97 lettera F della Legge Finanziaria 2005; per intenderci quello in cui speriamo per la nostra stabilizzazione, così come da assemblea nazionale del 12 febbraio 2005, (si riporta integralmente il comunicato). Inoltre riportiamo la questione affrontata dai colleghi di milano sul sito web che gestiscono e del quale abbiamo un link diretto in fondo ad ogni aggiornamento. Notiziamo inoltre di una serie di iniziative messe in atto all'UP di Roma dai LTD in questi giorni.






Il Comunicato della CGIL, che riportiamo più sotto, datato 4 marzo 2005, a firma Cielo e Serio, inviato alla Segreterie Territoriali con preghiera di trasmissione a tutti gli uffici, ha il seguente oggetto: DPF ed Agenzie Fiscali – si prepara l’ennesima beffa in applicazione dell’art. 1 comma 97 lettera F della Legge Finanziaria 2005.
Il documento recita:
"l’art. 1 comma 97 lettera F della Legge Finanziaria per il 2005 prevede che, con decreto non regolamentare del Ministro dell’Economia e delle Finanze venga bandito un corso – concorso pubblico unitario a cura della scuola superiore per l’assunzione da parte del Ministero e delle Agenzie Fiscali di Dirigenti e Funzionari sulla base delle esigenze di organico di dette strutture.

Tale previsione che intercettava una serie di esigenze, da noi più volte rappresentate in varie sedi, a partire dalla stabilizzazione del personale precario a tempo determinato delle Agenzie del Territorio e delle Entrate, rischia ora di trasformarsi nell’ennesima beffa ai danni dei lavoratori del Settore Fiscale.

Ci  risulta infatti in via di definizione una bozza del decreto in questione che indica tra i requisiti di partecipazione alle procedure il possesso, da non più di cinque anni dalla data del bando, di un diploma di laurea, conseguito con il massimo dei voti, in giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio ed equipollenti.

Gli effetti di una tale previsione, se confermata, sarebbero devastanti per il funzionamento delle Amministrazioni Fiscali, basti pensare alle circa quattrocento posizioni dirigenziali dell’Agenzia delle entrate da diversi anni affidate a funzionari laureati da ben più di cinque anni e con notevole esperienza professionale, che sarebbero esclusi da tale procedura, ed i cui incarichi verrebbero affidati a giovani neolaureati privi di esperienze dirigenziali.

Ugualmente esclusi sarebbero i geometri a tempo determinato in servizio presso l’Agenzia del territorio il cui contributo, da più di sei anni, è stato decisivo per il raggiungimento degli obiettivi di programma dell’Ente e per il suo ammodernamento.

Più in generale si cancellano in un sol colpo le specificità e le competenze dei lavoratori delle Agenzie Fiscali e del DPF.

Si tratta, a nostro giudizio di una iniziativa che svilisce e mortifica insieme la professionalità e l’impegno dimostrato in questi anni dai lavoratori del settore e che si qualifica come l’ennesima dimostrazione del valore che questo Governo attribuisce al ruolo ed alla funzione dei dipendenti pubblici.

Il mancato rinnovo dei contratti, il blocco del turn-over, il ricorso indiscriminato alle consulenze esterne, i continui tagli di spesa che minano sempre più l’efficacia delle Amministrazioni, insieme con la totale mancanza di investimenti rappresentano il segno inequivocabile di una politica che punta allo smantellamento dell’apparato pubblico del Paese e che nel caso del Fisco assume una valenza ancora più grave in presenza di fenomeni di evasione ed elusione che privano ogni anno l’erario di centinaia di miliardi di euro.
E’ ora di dire basta!
Mobilitiamoci per portare in piazza il 18 marzo il nostro NO alle politiche di questo Governo

Scarica il documento in formato acrobat, clicca quì.

Il documento originale è al seguente link:
http://funzionicentrali.fpcgil.it/ag_fisc/DPF/040305_finanz_2005.htm






Direttamente da Milano:
Sulla questione segnaliamo l'intervento "i persistenti motivi del disagio", che condividiamo ampiamente, dei colleghi dell'UP di Milano, che riportiamo quì di seguito.
Siamo o non siamo in Europa? –

Siamo o non siamo in uno stato di diritto?

I “vizi” del sistema continuano a “discriminare” solamente le fasce più deboli della popolazione ed hanno già fatto “vittime” fra noi precari del Territorio (vedi articoli del  2/12/2004 apparsi su: IL MATTINO, LA REPUBBLICA, IL ROMA e LEGGO,
articoli presenti su CTLSU.)

Nel mentre il governo vara finanziarie che devono necessariamente fare i conti con i parametri di Maastricht e quindi confrontarsi con i doveri dettati dalla necessità del rispetto degli stessi adottando conseguenti blocchi di assunzioni nella P.A, compensati  dalla massiccia adozione anche nella stessa di un precariato diffuso, quando si tratta poi di considerare i diritti di detti lavoratori precari coinvolti nei processi, il discorso non vale più e si può tranquillamente “soprassedere” alle direttive europee di riferimento e “dimenticarsi” in tale circostanza di far parte dell’Europa.

E’ quanto sta succedendo ad un gruppo di 1570  precari dipendenti dall’Agenzia del Territorio ex –Ministero delle Finanze che da più di sei anni sono sottoposti a reiterate ed incontrollate proroghe, nonostante il processo d’inserimento prevedesse sin dall’inizio la loro stabilizzazione.

Considerata la quasi totale assenza di prese di posizioni decise e determinate da parte delle realtà sindacali, gli stessi lavoratori hanno ritenuto opportuno di ricorrere alcuni mesi fà al parere delle autorità europee tramite una petizione pubblica on-line promossa direttamente da loro stessi.

Alla medesima e sull’argomento specifico, hanno fatto seguito due interpellanze al parlamento europeo dell’U.E. dell ‘Onorevole Di Pietro e da tali azioni sono sortiti pareri chiari da parte degli organismi di Bruxelles che confermano che i contratti a tempo determinato devono avere una durata massima e un numero massimo di rinnovi e che in violazione di tale termine di fatto, la durata dei contratti è trasformata a tempo indeterminato, evidenziando inoltre la partiteticità di trattamento sia nel pubblico che nel privato.

Nonostante gli esiti indiscutibili, l’Agenzia del Territorio ha rinnovato ancora una volta, e per un solo un anno, il contratto ai lavoratori precari, senza trasformare tali contratti a tempo indeterminato, violando così apertamente la direttiva 1999/70/CE e la stessa legge italiana n.368/01 di recepimento della stessa.

Se questo non si è realizzato, pur in presenza di un preciso quadro di riferimento normativo comunitario, è esclusivamente imputabile alla particolarità del datore di lavoro ed alla cornice di riferimento legislativo a carattere costituzionale, che appare “oggettivamente” in contrasto con gli orientamenti comunitari medesimi e mancante di norme di dettaglio.

Tale può considerarsi come un vero e proprio “vizio” del sistema che comporta sì il recepimento delle normative europee ma che con le norme vigenti di assunzione nel pubblico impiego, non può essere messo in pratica, a danno esclusivo degli esiti esistenziali dei lavoratori costretti ad un “eterno”precariato nonostante l’indispensabilità del loro operato e l’esistenza di leggi comunitarie che prevedono la tutela dei loro diritti disattesi.

l’art. 1 comma 97 lettera F della Legge Finanziaria per il 2005 prevede che, con decreto non regolamentare del Ministro dell’Economia e delle Finanze venga bandito un corso – concorso pubblico unitario a cura della scuola superiore per l’assunzione da parte del Ministero e delle Agenzie Fiscali di Dirigenti e Funzionari sulla base delle esigenze di organico di dette strutture, creava le premesse di poter costruire sotto tale forma una definizione di percorso di stabilizzazione per detta categoria di lavoratori.

Ma anche tale opportunità sembra disattesa; risulta infatti in via di definizione una bozza del decreto in questione che indica tra i requisiti di partecipazione alle procedure il possesso, da non più di cinque anni dalla data del bando, di un diploma di laurea, conseguito con il massimo dei voti, in giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio ed equipollenti, precludendo tale percorso ai geometri a tempo determinato in quanto non in possesso dei requisiti richiesti.

Riteniamo che l’ennesima disillusione possa determinare condizioni di serio disagio con conseguenze che potrebbero creare premesse anche per nuove forme di gesti estremi da parte di componenti di una categoria che da troppo tempo stà pagando il fìo della precarietà lavorativa prolungata all’insegna delle iperproduzioni funzionali al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenzia.

Chiediamo pertanto sensibilizzazione al nostro problema agli altri lavoratori, ai cittadini, alle componenti sociali, per darci una mano per quella che sempre di più stà assumendo le sembianze di una vera e propria battaglia per la vita.






Invito alla Lettura:
Si invitano i colleghi alla lettura di questo libro, la cui copertina è riprodotta quì sotto, si tratta di un'interessante ed avvincente fotografia di un periodo storico nazionale, di una parte del nostro paese, poco conosciuto, ma molto vitale ed esaltante per contenuti storici e risvolti politici. Il libro, ben scritto da GRAZIA PRONTERA, si intitola una memoria interrotta, lotte contadine e nascita della democrazia, il Salento 1944-1951, con la prefazione di Alessandro Portelli e la postfazione di Mariuccia Salvati, pag. 143, al costo di soli Euro 10,00, acquistabile presso Edizioni Aramirè, o cliccando quì, oppure al seguente link: http://www.aramire.it/edizioni/pag013.htm
Posso assicurarvi che ne vale davvero la pena, la sua lettura è scorrevole e fluida e sopratutto dopo averlo letto, sono sicuro che su molte cose cambierà la vostra opinione ed il vostro punto divista.

Tra il dicembre del 1949 e il gennaio del 1951, migliaia di contadini e braccianti salentini occuparono il comprensorio dell’Arneo, “un grosso bubbone sull’incrocio delle tre province che formano il Salento: Lecce, Brindisi e Taranto”.
Con il loro gesto simbolico chiedevano la “redenzione” di quelle terre abbandonate, per poterle coltivare e sottrarre così se stessi e le proprie famiglie a un destino segnato dalla disoccupazione e dalla povertà.
Alle proteste del movimento dei lavoratori lo Stato, sposando completamente gli interessi della grande proprietà terriera, rispose con la repressione violenta e gli arresti indiscriminati, che colpirono centinaia di persone. Per sgombrare i contadini venne mobilitato l’esercito e utilizzato addirittura un aereoplano.
Questo libro ricostruisce quella vicenda straordinaria, intrecciando la viva voce dei protagonisti con documenti d’archivio inediti e le cronache pubblicate sulla stampa locale e nazionale. Ne emerge un racconto avvincente di una stagione fondamentale per l’emancipazione delle plebi meridionali e per l’affermazione dei diritti civili e sociali nel nostro Paese
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Occupazione Pacifica della sala Visure dell'UP di Roma:
Il 10 Marzo 2005, è stata occupata pacificamente la sala visura dell'UP di Roma, i colleghi hanno reso più visibile la nostra situazione. Riteniamo purtroppo che in mancanza di un corretto coordinamento e sopratutto senza le opportune tutele sindacali, tali iniziative, sia pure valide, possano finire con lo svilire tutto il lavoro che, la confederazione CGIL, CISl e UIL PA, hanno sinora portato avanti. Certamente non escludo che in un futuro prossimo si possa ricorrere, tutti e contemporaneamente, ad iniziative del genere, ma è necessario non far pesare sull'utenza il disagio provocato. Credo comunque più valide iniziative polkitiche, come l'acquisto di una pagina di un giornale a tiratura nazionale, per la pubblicazione di un nostro scritto, così come più volte hanno suggerito i colleghi di Milano, e sopratutto iniziative volte a rendere noto tra i cittadini l'importante salto di qualità che, il nostro impegno, ha consentito all'Agenzia del territorio.



Un abbraccio

Federico RIGHI


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