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ventinove maggio 2001
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E pure qualcuno del Titanic si salvò!
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Qualche giorno fa, un collega di contratto mi raccontava che in una discussione sul tema agenzie e consorzio, sentendo pronunciare la frase: "noi, dipendenti di ruolo, e voi, a contratto, stiamo tutti sulla stessa barca", aveva posto, al suo interlocutore, la seguente domanda: "ma noi ex LSU dove siamo allocati in questa barca?".
La risposta fu questa: "certamente non nelle cabine, dove alloggiamo noi colleghi di ruolo, che siamo saliti a bordo prima di voi e con ben altri biglietti, dunque voi, per il momento state in coperta, avendo solo ottenuto un passaggio ponte". E' chiaro che il collega aveva posto la domanda, perché sicuramente, per questa faccenda del Consorzio, non si sente al sicuro; ma dobbiamo comunque dire, a rigor di cronaca, che nemmeno i colleghi di ruolo si sentono tanto sicuri.
Per chi ha viaggiato su una motonave capirà cosa intendeva la persona che ha risposto;
ma veniamo al nostro beneamato Consorzio.
Abbiamo dunque inaugurato il nostro viaggio col ministero in una bella nave, ma adesso cosa succede?
Con la vostra pazienza, e con la nostra buona volontà, e sopratutto con tanta fantasia, cerchiamo di spiegarci questo consorzio, se non altro per dare modo a voi, ma anche a noi, di riflettere meglio su cosa cova all'ombra del ministero delle finanze. Speriamo solo di non dare solo l'esempio di come si sprechino le cellule neurali.
Oramai è già da molto tempo che tra noi si parla di Consorzio e società mista, ma chi li ha mai veduti?
Come poc'anzi abbiamo detto proviamo ad immaginare; la prudenza, ma sopratutto la speranza ce lo fanno pensare come quel ritrovato d'efficienza che nascerà da una costola dell'agenzia, e che da questa sarà controllato per il 51%, che svolgerà sopratutto funzioni e compiti che prima erano prerogativa unica ed esclusiva del catasto. E diciamo pure che a lungo andare, ma non troppo, svuoterà lentamente, ma inesorabilmente, di competenze il catasto.
Di sicuro avrà il compito di coadiuvare l'agenzia, o meglio di supportare, l'agenzia nella gestione, pianificazione ed organizzazione del decentramento del catasto agli enti locali. C'era comunque da aspettarselo visto che sono almeno quattro anni che ci bombardano da destra a manca sempre con la solita manfrina di: "basta con il posto fisso", "basta coi privilegi", "basta con questa classe di statalisti mangia a ufo", "bisogna finirla con tutto questo garantism", e così via intingendo in tutte le salse la svendita dell'apparato pubblico.
Ci spieghiamo meglio: invece di fare tutta sta caciara, sarebbe stato più semplice aspettare il prossimo contratto collettivo nazionale di lavoro, quello dei ministeri, che scade a dicembre 2001, per introdurre le norme più semplici e meno garantiste del posto fisso, che avrebbero concesso all'amministrazione pubblica di funzionare come un'amministrazione privata. Invece si pensa al Consorzio il quale non entrerà con effetto dirompente perché applicherà le nuove regole del contratto collettivo nazionale di lavoro, del comparto agenzie, che se da un lato saranno norme più restrittive e meno garantiste del posto fisso, dall'altro consentiranno dei sicuri salari e stipendi maggiorati, ovvero più adeguati alle medie europee.
Dicicamo pure che siamo certamente convinti che noi tecnici a contratto, se dovesse partire questo consorzio, saremmo i primi a finirci dentro; se non altro per non svilire il concetto che ci voleva le teste di ponte con le quali far traghettare anche tutti i dipendenti di ruolo, dell'agenzia, nel consorzio.
Questo perché noi ex LSU, in quanto ancora precari, siamo i più deboli di tutti, e dunque i più facili, da trarre in tentazione.
Mettiamo il caso che agli inizi di gennaio 2002, non si è avuta nessuna proroga nella finanziaria ed oramai solo un collegato alla stessa finanziaria o una miracolosa assunzione nell'agenzia, potrebbero salvarci dal finire per strada.
Cosa accadrebbe?
Mettiamo allora che il signor X, direttore del Consorzio, faccia la sua offerta, a noi, che nell'infuriare della tempesta siamo orami quasi sbalzati fuori dalla barca, infatti un'onda ci ha trascinati quasi fuori bordo e molti di noi sono appesi ai parapetti ed alle gomene. Gli appessi stanno quasi per perdere le loro flebili speranze di salvezza.
Torniamo al signor X, il quale propone come scialuppa di salvataggio, ai quasi morituri, la seguente offerta: un contratto a tempo indeterminato con il Consorzio, almeno 300.000 lire nette in più mensilmente, la quattordicesima, qualche giorno in più di ferie, condizioni di lavoro umane ed igieniche e ad ognuno la sua bella stanzetta con un computer ed una scrivania personali; praticamente tutte le cose che oggi non abbiamo.
Siamo certi che i quasi morituri non solo accetterebbero di corsa, ma nel giro di un mese, rinascerebbero suscitando l'invidia di tutti, avendo il Consorzio occupato un piano o più del nostro vecchio ufficio del catasto.
Dunque si scatenerebbe la ressa per la firma col Consorzio, questo chiaramente da parte di colleghi di ruolo e non, i motivi li sapete. A questo punto la domanda ci sorge spontanea: ma la persona che ha risposto agli interrogativi del collega a contratto di cui sopra: ha valutato che in genere, su una nave che sta affondando, si salva chi raggiunge prima le scialuppe di salvataggio?
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