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venerdì 6 giugno 2003


Figli: istruzioni per l'uso!

No, non è come pensate, non siamo impazziti, è solo un'iniziativa volta ad agevolare il collega o la collega che si accingono a fare un bebé, o già lo hanno!
Certo che, questo Governo ce la mette tutta per invogliare a fare figli alle famiglie, varando anche un provvedimento che stanzia dai 113 ai 270 €, per chi ha almeno tre figli sotto i 18 anni. Ma purtroppo la condizione di grave precarietà nel mondo del lavoro, che è stata generata da questa innumerevole serie di nuove tipologie contrattuali, non in ultimo l'abbattimento dell'art. 18 per una gran parte di questi lavoratori e i dettami Biagi, ha configurato solo un nuovo mondo grigio nel quale le regole sociali, del vecchio, non hanno alcun valore!
Certamente avrete provato a chiedere, inutilmente, un finanziamento economico, la cui restituzione interessava un periodo superiore al nostro anno di contratto.
Vabbè, non angustiamoci, abbiamo iniziato col parlare di bebé e siamo tutti più allegri; dunque dicevamo che abbiamo deciso di fare un inserto, il più completo possibile, nel quale raggruppare tutte le norme relative ai congedi parentali ed alla maternità e paternità nella pubblica amministrazione, questo per farvi meglio districare tra la giungla di norme italiane.




TUTELA DELLA MATERNITA' E DELLA PATERNITA': IN VIGORE IL NUOVO DECRETO

E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 Maggio 2003 il Decreto legislativo n. 115 in materia di maternità e paternità. Il provvedimento modifica ed integra alcune disposizioni contenute nel precedente decreto legislativo n. 151 del 2001, in attuazione dell'art. 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53. Continua, nel frattempo, l'iter parlamentare del decreto legge n.73/2003 che rifinanzia gli assegni per i nuclei familiari con almeno tre figli minori a carico, e per le madri che non godono delle tutele previste per le lavoratrici. La conversione in legge del decreto è prevista per il 15 giugno prossimo.

Abbiamo raggruppato tutte le norme, le direttive ed i provvedimenti relativi ai congedi parentali, e partendo da quì, chi è interessato, potrà documentarsi dettagliatamente, comunque nella sezione normativa, l'indice èraggiungibile anche cliccando quì.








NEGATO ANCORA IL DIRITTO ALLO STUDIO

Proprio in questa giornata si è svolta una riunione, presso la Direzione Generale del Territorio, per discutere dell’applicazione ai lavoratori a tempo determinato della normativa contrattuale concernente il diritto allo studio.
L’Agenzia, avvalendosi di un parere dell’Aran, non concordato con le OO.SS. firmatarie del contratto, ha escluso la possibilità di concedere ai LL.T.D. i permessi retribuiti (150 ore) per motivi di studio, almeno fin quando vige l’attuale CCNL, riservandosi di proporre una diversa articolazione dell’istituto in sede di stipula del CCNL Comparto Agenzie, che come ben sapete tarda ad arrivare e per il quale il 27 ci sarà uno sciopero.
Tutte le OO.SS. presenti hanno contestato tale determinazione per le seguenti considerazioni:
• I pareri espressi dall’Aran, se non concordati con le OO.SS. firmatarie dei contratti, non sono vincolanti, (così come avevamo anticipato);
• hanni rivendicato il fatto che per i contrattisti a tempo determinato dei Beni Culturali sono stati fatti accordi che prevedono la concessione di tali permessi retribuiti per studio;
• l’autonomia gestionale dell’Agenzia, concede in ogni caso ampi margini di intesa con le OO.SS. su specifici istituti contrattuali.
Il Responsabile del personale del territorio ha inoltre ammesso che nulla è ancora previsto per il futuro dei LL.T.D. (né proroga, nè stabilizzazione) e che tali benefici, se si avranno, sarà possibile comunque usufruirne solo in caso di proroga a tempo determinato per il 2004.
Dal canto nostro ribadiamo il nostro pensiero sulla questione: ovvero l'agenzia del territorio contravviene alle disposizioni europee, qualche tempo fa abbiamo reso disponibile sul sito, ma abbiamo anche inviato alla direzione centrale, un documento ufficiale della CEE nel quale si ribadiva un concetto molto semplice:
non esistono differenze in uno stesso contratto di lavoro, perché i lavoratori hanno tutti gli stessi doveri e gli stessi diritti in quanto esseri umani. Pertanto l'unica differenza accettabile è nella durata del contratto. Qualsiasi altra differenza tra i lavoratori regolati da uno stesso contratto è una discriminazione.
Aspettiamo, in questi giorni, l'arrivo di una ulteriore comunicazione della CEE, in seguito potremmo anche denunciare il responsabile di questa discriminazione a chi di dovere.




PENSIERI TRA I DENTI

Non so voi, ma quì ci stiamo cominciando a stufare; questa strana situazione fa acqua da tutte le parti e noi come il solito siamo quelli che affogheranno per primi, visto che sino all'ultimo ci terranno sotto coperta a dar carbone alle macchine, chiaramente per interessi non nostri.
Credo sia necessario pressare le OO.SS., ogni istante al fine di costringerle a "non distrarsi troppo" dal nostro problema. E' utile ricordare a tutti noi che se il personale delle agenzie fiscali, e noi di più, è a rischio è stato proprio perché le OO.SS. avevano creduto tantissimo nel modello agenziale, al punto tale da innamorarsene e dal non accorgersi dei difetti. Alla fine ci troviamo tutti in questa grande barca, ridotta un colabrodo, che fa acqua da tutte le parti e non vediamo soluzione migliore che gettarci in mare, affollato di pescecani, con un paio di braccioli!



ORAMAI NON C'E' PIU' TEMPO

Invito tutti i colleghi a scrivere, telefonare, faxare, e presentarsi alle sedi sindacali al fine di chiedere di organizzare una riunione nazionale con le OO.SS. ed i LL.T.D. per definire la strada e le forme di lotta per la stabilizzazione.



Un abbraccio

Federico RIGHI


Primo Piano

E' giunto il tempo di muoversi, chiediamo con forza alle

Organizzazioni Sindacali

una riunione nazionale nel quale delineare

linee e strategie d'azione per la stabilizzazione.

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