venerdì 30 settembre 2005





Hai hai hai, le cose si complicano

Secondo una notizia fornitaci dal collega rappresentante dell'RdB, presso l'UP di Napoli, poi confermata anche dai colleghi dell?uP di Milano, parrebbe che dalla prima stesura della finanziaria per il 2006, siamo stati cancellati: le cose si mettono maluccio.
Questa assemblea avrà qualcosa da discutere in più.





In relazione all'Assemblea dei LTD, a Roma, del 01/10/2005, i colleghi LTD di Milano hanno postato questo documento con la preghiera di inoltro a tutti voi e, sopratutto ai rappresentanti sindacali.


Non si gioca con la pelle delle persone per gli interessi delle PP.AA.

Quanto vale la vita di un lavoratore??

Spettabili organizzazioni sindacali

Innanzitutto a nome di tutti i 1560 lavoratori a tempo determinato dell'Agenzia del territorio, intendiamo porgere un sentito ringraziamento anticipato alle organizzazioni sindacali che si renderanno disponibili a dare il loro importante contributo all'assemblea del 1° ottobre a Roma, che ricordiamo, risulta essere promossa direttamente dalla volontà dei lavoratori.
Alla base delle motivazioni che hanno indotto gli stessi a farsi promotori dell' iniziativa, oltre a quelle al quale si fa riferimento nell'antefatto del documento di presentazione della stessa assemblea, riteniamo rimarcare le esigenze per noi improrogabili di risposta che si intende ottenere dalle rappresentanze sindacali che ci rappresentano, con metodi e tempistica adeguati a determinare situazioni a noi favorevoli nella stesura in atto della finanziaria 2006 ed in funzione alle scadenze immediate collegate alla stessa.
Partendo dal presupposto che l'iniziativa è risultata indispensabile di fronte all'assoluta mancanza di segnali in merito alla stabilizzazione nonostante le rassicurazioni conseguenti allo sciopero del 24 giugno scorso, siamo obbligati dalla precarietà della nostra situazione che incide sostanzialmente sulla qualità della nostra vita e della condizione psicologica nostra e dei nostri familiari, a formulare ben precise ed articolate richieste che partono da alcune considerazioni.

Stante la situazione attuale e da quanto risulta anche da recente pregiudiziale richiesta dal tribunale di Genova alla corte di Giustizia europea in merito alle problematiche legati ai contratti determinati e da altri segnali concreti conseguenti ad azioni dirette di noi lavoratori messe in atto a mezzo petizione pubblica o da interpellanze proposte all'attenzione del Parlamento europeo dall'Onorevole Antonio Di Pietro, la nostra posizione risulta caratterizzata da una serie di circostanze che ne determinano l'assoluta condizione di illegalità in termini di rispetto delle norme europee in materia di lavoro a tempo determinato, nonostante il recepimento delle stesse con legge dello stato italiano. (vedi 368 del 2001).
Nonostante la recente pregiudiziale esposta dalla corte di giustizia dell'Unione riconosca l'importanza dei dettami costituzionali che nel nostro paese impongono forme concorsuali obbligatorie per l'accesso alla PP.AA. e che demandi pertanto allo stato sovrano l'obbligo del rispetto di tali regole, risulta comunque chiara la responsabilità diretta degli amministratori del nostro ente di riferimento nel non aver rispettato tali regole e non aver creato tali presupposti in tempi utili.
Inoltre andrebbero verificati elementi idonei all'individuazione di peculiarità della nostra situazione che potrebbero giustificare deroghe all'obbligatorietà del concorso nell'ottica prevista del rispetto del buon andamento della cosa pubblica.
L'assoluta ed inspiegabile condizione con collegate incongruenze, evidenziano drammaticamente che le attuali normative vigenti nel nostro paese creano premesse affinché norme dettate dall'Unione europea a tutela dei lavoratori a tempo determinato ed ispirate al principio della non discriminazione, al contrario creino premesse di condizione di discriminazione a nostro carico rispetto ai lavoratori con contratto a scadenza impiegati nel settore privato.

Sembra anche inutile ribadire che tale situazione necessiterebbe di porre rimedio agli esistenti errori strutturali, con l'adozione di nuovi ordinamenti anche in campo legislativo

in assenza del quale intere categorie di lavoratori pubblici si trovano attualmente di fronte ad una condizione di non difesa della propria situazione lavorativa e dei propri diritti, che mette seriamente in discussione il diritto alla dignità lavorativa di dette categorie.
Riteniamo e ribadiamo come peraltro espresso in altra occasione, che la peculiarità della nostra situazione lavorativa che per sette anni ci ha messo nelle condizioni di poter accedere nella nostra posizione già di Lsu, alle banche dati dell'ente di riferimento con password personalizzate e di apporre firme su documenti pubblici con dicitura “tecnico autorizzato”, andrebbe seriamente considerata come elemento valido ai fini dell'opportunità di una nostra stabilizzazione con metodi alternativi al concorso pubblico.
A questo va aggiunto il contenuto delle recenti esternazioni dello stesso ministro della Funzione Pubblica, Onorevole Baccini, che ha dichiarato che con i LTD ed altri lavoratori precari, si sono colmati i vuoti d'organico creatisi a causa del blocco del turn-over nella P.A., nonostante per legge il nostro contratto nella sua “oggettiva” interpretazione, dovesse essere collegato ineluttabilmente a progettualità specifiche non assimilabili al lavorio ordinario che normalmente al contrario abbiamo svolto proprio a dimostrazione della veridicità di quanto esposto.

Riteniamo che tutto ciò possa determinare le condizioni per un'attenta analisi delle componenti sindacali nel merito,

la quale dovrebbe risultare idonea a costruire premesse per un confronto con la dirigenza dell'Agenzia da parte delle stesse, mirato prioritariamente alla sensibilizzazione su queste problematiche ed atte a determinare da parte della dirigenza dell'Amministrazione pubblica, un orientamento in termini di richiesta specifica della nostra assunzione alle autorità competenti con formula propositiva che garantisca l'assunzione della totalità di noi, in quanto risultanti oltre che indispensabili alla gestione ordinaria, anche per il fatto di essere depositari di conoscenze riguardanti dati sensibili dei cittadini e relativi alla consistenza patrimoniale degli stessi che mal si coniugherebbero alle esigenze di tutela della legge sulla privacy del cittadino, in caso di esclusione dettata da percorsi selettivi di alcuni di noi.
Per dirla in altri termini, riteniamo che il lavoro da noi svolto sarebbe indispensabile che venisse svolto da lavoratori effettivi e legati all'ente con un patto costante di rispetto delle regole contrattuali che hanno alla base la tutela del cittadino preservando lo stesso dalla fuga di notizie che lo riguardano e non da precari che dopo sette anni di accesso costante alle banche dati, in teoria potrebbero, in caso di risultanze dettate da selezioni di tipo concorsuale, tornare ad essere disoccupati e quindi con nessun particolare vincolo in termini di riservatezza di fronte ai dati acquisiti direttamente nell'ambito dell'Amministrazione e riguardanti i cittadini.
Secondo noi queste sono premesse strettamente legate alla buona gestione della cosa pubblica ed al quale riteniamo i dettami costituzionali facciano riferimento proprio in caso di deroghe al concorso pubblico.
Inoltre, data ormai per scontata l'oggettiva responsabilità civile e penale della dirigenza dell'Agenzia, nell'aver adottato metodologie contrattuali non rispettose delle normative europee, risulta doveroso ricordare che l'inadeguatezza della formula risarcitoria prevista per tale reato, avrebbe bisogno da parte sindacale, di una seria considerazione nel merito, in quanto le metodologie di riferimento dovrebbero essere rispettose del reale danno conseguente a tale azione ricadente sul lavoratore e sulle ripercussioni dello stesso in termini esistenziali per i lavoratori coinvolti, al quale il ben preciso impegno manifestatosi addirittura nella finanziaria 2001 da parte del governo, in cui risultava chiara nella frase: in attesa di “definitiva stabilizzazione”, determinava una condizione di orientamento del lavoratore verso la certezza di stabilizzazione presso l'ente, portando lo stesso ovviamente a non considerare eventuali opportunità lavorative che sarebbero potute intervenire nel frattempo. Quella frase ufficializzata nella finanziaria 2001 è foriera di un impegno ad ora disatteso da parte del governo, che risulterà fuorviante e deleterio fino al momento in cui lo stesso non avrà concretamente mantenuto il suo impegno di stabilizzazione con detti lavoratori.
Il danno per un lavoratore inizialmente inserito dalla Pubblica amministrazione perché disoccupato di lunga durata, quindi da non meno di due anni già in condizione di disoccupazione, con la successiva permanenza presso l'ente di 7 altri anni, in caso di sua preclusione ad assunzione definitiva presso l'ente e quindi con possibilità di esclusione da processi di stabilizzazione a tempo indeterminato, sarebbe assolutamente inadeguato, se non si dovesse prevedere di prendere necessariamente in considerazione l'analisi e la quantificazione dello stesso danno visto in funzione dell'avanzamento intercorso in termini di età, elemento che ha determinato una diminuzione ingentissima in termini di opportunità di possibilità di reperimento di lavoro paritetico a quello svolto nell'ambito dell'agenzia.
A quanto detto, va ad aggiungersi l'aspetto oggettivo della difficile ricollocazione in termini lavorativi, dettata dalla peculiarità delle mansioni svolte, ben difficilmente spendibili al di fuori dell'ambito dell'Agenzia del territorio.

Il danno risulta enorme in termini di incidenza sulle esistenze dei singoli lavoratori e di questo riteniamo che i sindacati ne debbano necessariamente prendere atto nelle loro valutazioni, che è lecito presupporre, siano sempre ed esclusivamente orientate all'esclusivo interesse del lavoratore ed alla tutela dei suoi diritti.

L'approfondita analisi di questa situazione deve necessariamente porre l'attenzione sull'incertezza per il futuro che il lavoratore è costretto a subire, che oltre che a logorare il suo stato psicologico, determina le condizioni per disagi e turbative che vanno ad incidere sulla qualità della sua vita e sui presupposti di rapportabilità positiva e serenamente costruttiva con i membri della sua famiglia.
Non sono pertanto da sottovalutare le incidenze di tali situazioni che hanno portato qualcuno di noi persino a gesti estremi, che se anche forse non necessariamente determinati solo ed esclusivamente dalla situazione di precarietà lavorativa, non è da escludere a priori che la stessa non ne sia stata componente fondamentale e scatenante nella volontà di porre in atto il gesto estremo.
Chi la pensa diversamente, oppure ha intravisto solo strumentalizzazioni congeniali esclusivamente alle nostre rivendicazioni nella pubblicizzazione dell'avvenimento, molto probabilmente non è in grado di giudicare obiettivamente in quanto non particolarmente conoscitore delle ripercussioni in termini psicologici che sono collegati alla situazione di precarietà prolungata al quale noi siamo sottoposti.
Noi al contrario le comprendiamo benissimo, perché l'incertezza lavorativa ci sta rovinando l'esistenza.
A questo punto sorge spontanea la domanda:

quanto vale in termini economici la vita di uomo,

diconsi uomo e non risorsa, quando la sua esclusione dall'ambiente di lavoro nel quale svolgeva attività da più di sette anni, lo porta a confrontarsi con un futuro per lui inesistente, dopo che il suo avvicinarsi già da disoccupato di lunga durata ai percorsi previsti inizialmente dalla P.A., rappresentavano per lui un ancora di salvezza e non un motivo di aggravio del disagio dettato dalla sensazione di essere stato “usato” e poi letteralmente, in caso di non assunzione, scaricato dopo l'uso.
Non è questo lo spirito che il cittadino si aspetta dalle istituzioni dello stato.


La gravità della nostra situazione, è palese.

A questo punto sorge una domanda, che va rivolta principalmente a coloro delle componenti sindacali che continuano a considerare il metodo del concorso pubblico, come unico strumento insostituibile nonostante i cambiamenti radicali intervenuti nella gestione del lavoro anche nella PP.AA.
Se tale strumento risulta insostituibile, ci si chiede il motivo per il quale tale percorso non si è concretizzato in tempi accettabili e si è preferito creare persino condizioni di illegalità, pur di non determinare tali condizioni che avrebbero già risolto il problema alla base, specie se in tempi rispettosi dei termini previsti e dettati dalla sensibilità sociale e tutelante dei diritti dei lavoratori a tempo determinante che riteniamo sia stata alla base delle motivazioni che hanno ispirato i contenuti della norma europea in materia.

A questo punto sorge spontanea la domanda: o le componenti sindacali contano talmente poco ormai da non aver alcun peso decisionale sulle cose che riguardano i lavoratori nella PP.AA, o altrimenti ci sono elementi che a noi sfuggono e del quale loro dovrebbero dare necessaria spiegazione a tutti quei lavoratori che hanno avuto fiducia in loro, avendone in cambio l'assenza assoluta di risultati concreti.
Noi saremo all'assemblea anche per avere risposte in tale senso, perché riteniamo che per porre in atto azioni concrete e convincenti, necessitano attualmente azioni forti e determinate promosse proprio dalle componenti sindacali al centro dell'interesse delle quali, anche se potrebbe risultare forse inutile ricordarlo, dovrebbe esserci prioritariamente l'interesse dei lavoratori ed in particolar modo di quelli che come noi, si trovano nelle condizioni di dover subire le conseguenze di situazioni persistenti di “illegalità” contrattuale.

Chiediamo

Un atteggiamento rivendicativo forte

con la controparte, a conseguenza del quale in caso di mancanza di volontà alla risoluzione immediata del problema dovrebbero fare seguito:

Azioni determinate, incisive e miranti in concreto ad una stabilizzazione immediata

dei lavoratori e che tenga conto realmente dei diritti acquisiti dagli stessi in sette anni di precarietà all'insegna della discriminazione e dei soprusi subiti.


I LTD DI MILANO


(pubblicato anche sul sito web dei colleghi di Milano http://utenti.lycos.it/tutelavoro, che ha un link diretto alla fine di ogni pagina di aggiornamento del nostro sito)






Pubblichiamo l'articolo di Alberto Gentili, intitolato: "Il premier: «Pochi soldi». FI già riscrive la manovra" pubblicato a pagina tre de il Messaggero, del 29/09/05.:


Il link diretto all'articolo.

ROMA - «La coperta è corta e i soldi sono pochi», sospira Silvio Berlusconi. Ma scrivere la Finanziaria in tempi di vacche magre, anzi anoressiche, deve essere un'impresa davvero difficile se perfino Giulio Tremonti ha perso il gusto della battuta. «Vedete, per altre leggi finanziarie mi sarei anche incavolato», è sbottato durante il vertice di maggioranza, «ma per questa i problemi sono talmente alti e grandi che resto sereno. Se avete qualcosa di meglio da proporre, fatelo pure...». Come dire: se vi va, e se ne siete capaci, scrivete voi questa dannatissima manovra economica.
Tant'è, che viste le difficoltà, nessuno a palazzo Chigi e all'Economia considera chiusa la partita con l'approvazione, oggi in consiglio dei ministri, della Finanziaria. «Quella che sarà varata sarà soltanto una bozza», dice il forzista Guido Crosetto, «la vera manovra economica si approva a fine dicembre, con le correzioni che si renderanno necessarie». E il pool di esperti di Forza Italia che affiancano Tremonti, come Luigi Casero, Renato Brunetta, Crosetto già hanno in paniere un intervento per fare cassa: il concordato fiscale di massa per gli anni 2003-2004, sul quale è in corso un braccio di ferro: spingono settori di Forza Italia, frena lo stesso ministro. Nell'aria c'è anche qualche altro provvedimento (oltre alla riduzione del cuneo fiscale) a presidio della nuova frontiera elettorale della Cdl: il popolo del lavoro dipendente. Tipo, una detassazione degli straordinari e dei premi di produzione.
C'è da dire che, visto il clima, il vertice di maggioranza è filato abbastanza liscio. Ma non senza qualche bisticcio. Del primo è stato protagonista Gianni Alemanno. Il ministro di An, all'inizio della riunione, ha letto la missiva di Francesco Storace a Tremonti: un vero e proprio altolà a procedere a tagli alla Sanità. Pronta la replica del responsabile dell'Economia: «Ho promesso a Storace che non ci saranno tagli, ma solo risparmi. E sono uno che abitualmente mantiene la parola data». «Verificheremo...», è stata la gelida replica di Alemanno.
Non è mancato, nel copione del vertice, quello che è ormai un classico della Cdl-story: il duello sui dipendenti pubblici tra il ministro della Funzione pubblica, Mario Baccini e il leghista Bobo Maroni. Chiuso, però, con una vittoria dell'esponente centrista che - al momento - sembra riuscito a incassare la ”normalizzazione dei precari d'annata”. Traduzione: tutti i dipendenti con contratti a tempo che figurano in forza alla pubblica amministrazione da almeno 8 anni, dovrebbero avere un contratto a tempo indeterminato. E' andato a vuoto, invece, l'affondo di Ivo Tarolli (Udc) contro capital gain, stock options, grandi plusvalenze. «Condivido questa proposta», è stata la replica di Tremonti, «ma questa non è la Finanziaria adatta a questo tipo di interventi...».




COME GIUNGERE:
Recarsi alla fermata AMENDOLA, nei pressi della Stazione di Roma Termini, come da immagine quì sotto, e prendere l'Autobus Linea 14 (TOGLIATTI) per 17 fermate o l'Autobus 5 (GERANI). Il 5 passa ogni 6 minuti, il 14 ogni 6 minuti.


Scendere alla fermata PRENESTINA/TOR DE' SCHIAVI, procedere a piedi per 200 metri fino all'arrivo del Viale della Serenissima,1, (vedi immagine quì sotto) che si incrocia con via Pisino, 107 (ANGOLO SUPER MARKET "di MEGLIO). La distanza percorsa è di 6300 metri.



All'Assemblea, tutti insieme,
da ogni ufficio d'Italia
massicciamente,
con un solo grido:
STABILIZZAZIONE
per LEGGE o DECRETO.


Marco CAVICCHIA
Federico RIGHI
Giancarlo UVA



ASSEMBLEA LTD a ROMA

sabato 01/10/2005



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