9 dicembre 2005





Risposta ad Edilportale e Referendum.


Articolo intitolato Catasto: il passaggio di funzioni ai Comuni
Esperienze positive ma il decentramento appare lontano
a cura di Rossella calabrese (
clicca quì e leggerlo dal sito di edilportale)

07/12/2005 - Scadrà il 26 febbraio 2006 la proroga di due anni, concessa dal Dpcm del 22 luglio 2004, per il trasferimento ai Comuni delle funzioni relative ai servizi catastali.

È del 1998 la legge (n. 112/98) che conferiva funzioni e compiti amministrativi dello Stato agli Enti locali; il successivo Dpcm del 19 dicembre 2000 individuava le risorse necessarie ai passaggi di competenze e fissava il termine entro cui completare le operazioni al 26 febbraio 2004. Un nuovo Dpcm che disciplina il passaggio delle funzioni con gradualità è attualmente congelato.

Durante i due anni di proroga, tuttavia, la sperimentazione dei catasti gestiti dai Comuni è andata avanti con buoni risultati, primo fra tutti il recupero di gran parte dell’evasione Ici.

I Comuni rivendicano con fermezza la piena operatività sulle funzioni catastali perché oggi gli Enti locali svolgono il servizio ma è l’Erario che incassa gli introiti.

Ma dal Ministero dell’Economia non arrivano segnali positivi per il decentramento: il sottosegretario Maria Teresa Armosino ritiene che “i tempi non sono ancora maturi per il passaggio”. Probabile quindi un’ennesima proroga.

Contrari a questa prospettiva i Comuni che ritengono che la gestione del catasto vada pienamente attribuita ai municipi.
Rossella Calabrese




La nostra risposta:

Gentile Sig.ra Calabrese,
vorrei farle qualche appunto, se mi consente, sull'articolo pubblicato a sua firma su www.edilportale.com in data 07/12/2005, relativo all'oggetto, al link
http://www.edilportale.com/edilnews/NpopUp.asp?idDoc=7359&idCat=24

In particolare non sono d'accordo con quanto Lei esprime in questo brano che ho estrapolato dall'articolo:

Durante i due anni di proroga, tuttavia, la sperimentazione dei catasti gestiti dai Comuni è andata avanti con buoni risultati, primo fra tutti il recupero di gran parte dell'evasione Ici. I Comuni rivendicano con fermezza la piena operatività sulle funzioni catastali perché oggi gli Enti locali svolgono il servizio ma è l'Erario che incassa gli introiti.

Non sono d'accordo perché si tratta di notizie false e infondate.
Innanzitutto ci tengo a precisare la dicitura Catasto, anziché “catasti”, perché il catasto è unico ed unitario, dire “catasti”, fa venire in mente il medio evo quando l'Italia era divisa in tanti stati e staterelli, ed esistevano diversi "catasti", cosa che potrebbe accadere con il Catasto ai Comuni.

Non è vero che la sperimentazione del Catasto gestito dai Comuni, sia andata avanti con buoni risultati; ritengo che tali risultati oltre che essere poco meno che mediocri, sono stati poco economici, soprattutto perché i Comuni oltre ad avere la possibilità di fare visure ai cittadini/utenti, non potevano fare altro, e quando il cittadino/utente, trovava qualche difficoltà ad accedere alle informazioni che cercava, doveva, per forza di cose, recarsi presso la sede dell'Agenzia del territorio, o lo sportello decentrato della stessa (gestito dall'Agenzia) più vicino. Per non parlare poi della impossibilità di reperire i dati ipotecari. Inoltre non prendiamo nemmeno in considerazione l'incapacità dei Comuni a procedere all'aggiornamento del Catasto su richiesta di parte.
Certamente con le attuali tecnologie informatiche non è per niente difficile dotare di postazioni informatiche i Comuni, ma solo per evadere semplici certificazioni catastali, ai fini ICI, non credo sia possibile fare di più.
Proprio sul recupero dell'evasione ICI, c'è stato un notevole incremento, ma questo non è stato certamente per merito dei Comuni. Se qualcuno, ha un merito per questo recupero ICI, questi sono i circa 1550 Lavoratori a Tempo Determinato dell'Agenzia del territorio, che, ininterrottamente, sin dalla metà del 1998 stanno realizzando l'importante Banca Dati dei Beni Immobili, dalla quale i Comuni attingono informazioni. Oggi tale progetto Nazionale si chiama Anagrafe Immobiliare Integrata e posso dirle che non è ancora completa, Infatti, dopo una prima fase di censimento, il classamento e l'informatizzazione delle unità immobiliari mancanti all'appello, circa 49 milioni, si poi è proceduto a corredare ciascuna unità immobiliare, registrata nel data base censuario, della relativa planimetria e dei dati metrici ad essa relativi. Oggi, dopo questo immane lavoro del'Agenzia del territorio, al quale i Comuni hanno partecipato, godendo solo degli effetti derivanti dal recupero ICI, da esso consentito, mancano ancora all'appello molte unità immobiliari. Inoltre la Banca Dati Catastale, ha ancora qualche carenza e lacuna, e soprattutto va ancora bonificata.
Lei afferma che i Comuni reclamano con fermezza la piena operatività sulle funzioni catastali, perché gli Enti Locali svolgono il servizio, ma è l'erario che incassa gli introiti. Mi scusi ma quale è questo servizio svolto dagli ENTI, per il quale l?erari incassa? Forse Lei non è a conoscenza che nel 2001 l'Agenzia del Territorio, inviò una lettera a tutti Comuni d'Italia, invitandoli a pronunciarsi sulle modalità di attuazione del DL 300/99, ovvero volevano i Catasto o meno; ebbene pochissimi Comuni risposero che volevano, in toto, le funzioni, ciò obbligò l'Agenzia a cambiare piani, infatti ora la Convenzione è offerta gratuitamente ai Comuni. Noi aggiorniamo, ni gestiamo gli sportelli ed i Comuni incassano l'ICI. Le dirò di più, solo sfruttando la possibilità convenzionale con l'Agenzia, i Comuni potranno meglio gestire il Catasto. Attualmente a Napoli è in atto una Convenzione Pilota, col Comune di Napoli, per la Revisione delgi Estimi, dopo questa sarà calata su tutti i Comuni d'Italia.
A questo punto le racconto qualcosa che Lei forse non conosce: a cavallo tra il 2000 ed il 2001 si rischiò fortemente che il Catasto, che per legge doveva passare ai Comuni, visto che la maggior parte di essi non né aveva né la capacità, né la voglia, ma considerato che dopo tutto era pur sempre un affare, per chi lo avrebbe gestito, immagini cosa sarebbero capaci di fare società immobiliari col potere di gestione degli estimi catastali, si tentò dunque di creare un'apposita società creata tra ANCI e Monte dei paschi di Siena, che potesse gestire questo enorme business. Ciò è consentito dal DL.gs 300/99 che porta la firma dell'On. Bassanini, Lo stesso che stranamente è consigliere del Monte dei Paschi di Siena. Ora io non sto a fare questioni politiche, ma nel 2001 passato il centro destra al Governo, la questione non si è più posta. Mi domando dunque: non le pare strano che la possibilità di un ritorno al Governo del centro sinistra, abbia ringalluzzito le richieste di chi allora già avanzò tali insane e vergognose richieste?
Saluti
FR

Questa risposta, compreso il suo articolo sarà pubblicata venerdì prossimo sul sito www.ctlsu.it



PORTATA A 2.500 EURO L’INDENNITA’ PROFESSIONALE PRO-CAPITE PER IL 2005
 
Si riporta il testo di cui sotto, tratto da UIL Informa 139.
Così come preannunciato con UIL informa n. 137 nella giornata di ieri è proseguito presso l’Agenzia del Territorio il confronto sul Contratto integrativo.
Come è noto  nella precedente riunione avevamo chiesto che in attesa di entrare nel merito delle problematiche del CCNI bisognava con urgenza sottoscrivere un accordo che permettesse l’immediata erogazione delle somme relative all’indennità professionale correlata al raggiungimento degli obiettivi complessivi dell’Agenzia, utilizzando le somme già disponibili sul bilancio dell’Agenzia.
Non è infatti pensabile che somme stanziate con ritardo, a fronte di attività svolte negli anni pregressi (vedi comma 165 Legge 350/2003) restassero ferme,  e non fossero erogate al personale se non dopo lunghe ed estenuanti trattative, legate alla consuntivazione effettiva di tutte le attività.
Dopo una faticosa trattativa siamo riusciti ad ottenere un risultato importante : l’aumento da 2.000 a 2500 euro dell’indennità professionale da erogare a tutto il personale sulla base dei criteri dell’indennità di Agenzia.
Il fatto importante ed innovativo è che tale quota è commisurata sull’ex B3, per cui la somma è notevolmente superiore ai 2.000 euro del 2004, che invece erano stati erogati  rapportati ad una posizione economica media  vicina all’ex C1.
Per intenderci quindi l’incremento medio pro-capite non è di 500 euro ma mediamente raggiunge i 700 euro.
Le somme verranno erogate a fine gennaio 2006, al momento in cui saranno disponibili tutte le presenze dell’anno 2005.

Nei prossimi giorni attendiamo la convocazione per affrontare le altre questioni del CCNI, a partire dalle procedure relative al nuovo ordinamento.
Scarica, cliccando quì, UIL Informa 139.





Ai colleghi: che fare?
Ci stanno pervenendo numerose e copiose le schede di Referendum indetto tra i LTD dell'Agenzia del territorio sul tema: stabilizzazione per concorso o per decreto.
I colleghi che ancora devono spedire la loro volontà farebbero bene ad affrettarsi.
E' possibile scaricare il modulo del Referendum cliccando quì.


A presto.

Federico RIGHI

REFERENDUM


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