Nella tarda mattinata di ieri, uscendo dal Parlamento, in piazza Montecitorio, non abbiamo potuto fare a meno di notare, e facevano un gran baccano, un centinaio di ragazzi e ragazze, alcuni in compagnia dei propri genitori, che protestavano li nella piazza del potere al di là della Guglia centrale, separati dalla piazza da una serie di barriere metalliche ed una quarantina di celerini.
Per qualche istante siamo rimasti ad osservarli poi non si è potuto fare a meno di recarsi li vicino alla barriera per chiedere loro il motivo della protesta.
I manifestanti, poco più che diciotenni, erano li perché ribadivano un diritto costituzionale, il diritto allo studio. La cosa ci ha subito interessato perché, come tutti voi sapete, anche il CTLSU si batte per un diritto costituzionale, il diritto al lavoro.
I ragazzi in questione con fragore e baccano chiedevano al Parlamento il varo di una disposizione legislativa, banalmente chiamata "sanatoria" affinché fosse concesso loro il diritto allo studio, visto che per una perversa disposizione amministrativa delle università.
All'arguto lettore potrebbe sovvenire alla mente che forse se di "sanatoria" trattasi, questa è solo per concedere al Governo di sanare un torto fatto agli studenti.
Ma ahinoi si tratta del contrario, infatti i poveri studenti, non avendo avuto la possibilità di farsi raccomandare da parte di un alto esponente della politica o dell'università, oppure in mancanza di quanto sopra, non avendo almeno cento milioni di lire per pagare qualcuno della commissione di concorso che ha "vigilato" affinché i non raccomandati ed i non "paganti" non entrassero a medicina od odontoiatria, sono stati costretti a ricorrere al giudizio del TAR.
TAR che nel frattempo ha sospeso la loro esclusione dalle università ed ha dato loro la possibilità di poter pagare le tasse alle università, seguire i corsi per 12 mesi e sostenere gli esami con profitto; questo sino a quando il Governo non disponga un provvedimento "sanante".
Dunque siccome questo Governo parrebbe più cieco di una talpa, i "ricorrenti" sono stati costretti a dare adito a varie manifestazioni di protesta.
Torniamo ai problemi costituzionali; sembrerebbe che questo Governo usi la carta costituzionale allo stesso modo del signor Cagone quando questi va al cesso.
L'ottusità stà proprio nel non vedere oltre il proprio naso, indaffarati come sono nelle beghe intrallazziste delle spartizioni di spazi in pseduo-telegiornali di stato e per i più sfortunati in trasmissioni del tipo programmi per l'acCESSO, per i noti problemi di stitichezza che attanagliano il povero parlamentare costretto a sedersi per ore ed ore di snervante ed inutile attesa nelle aule che contano.
Ma noi ci domandiamo e poi diciamo: ma non sarebbe più semplice fare entrare tutti all'università perché da tutto ciò chi né trae vantaggi è solo lo Stato? E mi spiego: se tutti gli studenti vengono ammessi senza numero chiuso, dopo il primo anno ci sarà sicuramente la prima selezione naturale, ed il 30% circa si ritirerebbe, vado oltre per una logica di stato perversa chi va all'università muove denaro con l'acquisto di libri e materiali di sussidio didattico vario, con l'utilizzo dei mezzi pubblici, con il pagamento delle tasse universitarie e regionali, va al bar a prendere cornetto e caffè etc. etc. Ci pare di avere citato tutte voci che sono soggette alla tanto cara imposta indiretta detta IVA o ci sbagliamo?
Possiamo solo dire una cosa:
RAGAZZI CORAGGIO, CONTINUATE LA VOSTRA LOTTA PERCHE' SIETE NEL GIUSTO; IN BOCCA AL LUPO E... CHE CREPI IL LUPO!
E voi del Catasto cosa fate? Attenti che la vostra sedia è a tre piedi.....
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