Giusto per la cronaca, pubblichiamo una nota di risposta alla lettera del collega COSCO Ivan, leggi quì, da parte di Marco CAVICCHIA; a seguire due lettere, sempre del collega COSCO, a chiarimento del suo ordine mentale.
Ed a conclusione del caso una risposta del coordinatore nazionale RIGHI.
AL COLLEGA GEOM. LSU DI TORINO, IVAN COSCO,
PRECISAZIONI DA PARTE DI CAVICCHIA MARCO, LSU DI ROMA.
CARO IVAN,
IL SOTTOSCRITTO CAVICCHIA MARCO NON E' IL COORDINATORE NAZIONALE DEL SINDACATO UIL PER I GEOMETRI LSU DEI CATASTI D'ITALIA,
MA E' IL RAPPRESENTANTE DEI GEOMETRI LSU PER IL SINDACATO UIL, PER LA REGIONE LAZIO,
COME DA REGOLARE ELEZIONE TENUTASI NEL MESE DI MARZO 2000 NELLA SEDE UIL-LAZIO DI ROMA.
PRESENTI ALLA MIA ELEZIONE :
FRANCO DORE SEG. NAZ. UIL-LAZIO
ROBERTO CEFALO RAPP. NAZ. UIL PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
FEDERICO G.MARIA SEG. NAZ. UIL-PA
MASSIMO SERVELLO RAPP. UIL PROBLEMATICHE-LSU
OLTRE A 100 GEOM. LSU DEI CATASTI DI ROMA E PROVINCIA ISCRITTI ALLA UIL-PA.
DETTO CIO' , PRECISO CHE:
-PER QUANTO RIGUARDA IL FINANZIAMENTO DEL CT-LSU, E' A COSCIENZA PERSONALE.
-PER QUANTO RIGUARDA L'OPERATO DEL COLLEGA RIGHI, RITENGO CHE FINO AD ORA ABBIA DIMOSTRATO OTTIME ATTITUDINI NEL COORDINARE (ANCHE TRAMITE IL SITO) LA GRAN PARTE DEI GEOM. LSU DEI CATASTI D'ITALIA.
-PER QUANTO RIGUARDA LE INIZIATIVE BURLESCHE ED TALVOLTA INOPPORTUNAE DEL CT.LSU, BISOGNA ESSERE INDULGENTI NEI NOSTRI CONFRONTI, IN FONDO SIAMO SOLO DEI DILETTANTI, E IN QUANTO TALI POSSIAMO ANCHE SBAGLIARE.
A DIFFERENZA DEI RAPP. NAZIONALI DELLE OO.SS., NOI POVERI RAPP. LSU DELLE NOSTRE REGIONI ( VEDI RIGHI, CAVICCHIA, DE VIRGILIIS, ECC....) , NON PERCEPIAMO STIPENDI EXTRA, ED E' NORMALE , VISTO CHE , COME RIPETO SIAMO DEI DILETTANTI.
COMUNQUE TUTTO QUESTO E' SOLO RETORICA, IO MI RITERRO' SODDISFATTO SOLO QUANDO TUTTI I 1700 GEOM. LSU DEI CATASTI D'ITALIA AVRANNO UN CONTRATTO DI LAVORO STABILE CON IL MM.FF. O LE AG. DEL TERRITORIO, E FINO AD ALLORA DEDICHERO' TUTTO IL MIO TEMPO PER IL RAGGIUNGIMENTO DELL'OBBIETTIVO CUI SOPRA.
UN CARO SALUTO DA MARCO CAVICCHIA
ROMA 18 GIUGNO 2000
Il caro collega Cosco, proprio per chiarire la sua organizzazione mentale, come dicevamo, ha inviato due lettere: una versione insulti, quì sotto riportata ed una versione riveduta in sequenza.
versione insulti:
Caro Federico RIGHI,
sono Ivan, di Torino; prendo atto della tua parziale non risposta, dico parziale perché hai prontamente rettificato il calcolo dellimporto orario come da me indicato, anche se ho notato che i simboli di moltiplicazione e circa uguale, nella conversione da formato doc a formato html, si sono persi per strada.
Per quanto riguarda la tua accusa di disordine mentale, di cui ti ringrazio, non ho ben capito, data la confusione che appunto ho in testa, se è scaturita dalla tua contrarietà, legittima, alle opinioni espresse nella e-mail oppure ad una effettiva mancanza di comprensione del testo, il quale, a me, è parso sufficientemente chiaro.
Mi rammarico, in particolare, per non essere riuscito a spiegarti il fatto che i pagamenti disgiunti, quello dellINPS per le prime 20 ore settimanali e quello ministeriale per le 7 ore successive, presentano i loro vantaggi per chi, secondo me la maggioranza, effettua tutte le 27 ore settimanali garantendosi comunque lintera retribuzione a disposizione. Ritenendo la questione di una certa importanza, proverò a spiegartela via telefonica il prima possibile, anche se pare sia troppo tardi.
In merito alle altre questioni che ti ho esposto nella precedente e-mail, ritengo che fossero estremamente chiare, non pretendo condivisibili.
Criticare tanto per criticare, non è uno sport che mi appassiona, oltretutto avrei di meglio da fare. Ho grande rispetto per limpegno da voi profuso tramite il CTLSU, ritengo però, a mio modestissimo avviso, che tali energie siano sperperate e male indirizzate, perché, mi pareva lo avessi capito anche tu, un coordinamento autonomo non porta in nessun posto e non viene preso adeguatamente in considerazione dalla controparte. Inoltre dopo esservi fatti nominare, non si sa bene come, delegati sindacali nazionali per gli LSU/UT, sembra che, invece di credere nel nuovo ruolo assunto, continuiate a coordinare le iniziative di un movimento asindacale, vedi le proposte di pagamento autonomamente concordate dal CTLSU e che invece avrebbero dovuto far parte di una vertenza sindacale sulla base di rivendicazioni condivise dalla maggioranza degli iscritti, oppure lettere indirizzate al Presidente della Repubblica con evocazioni che cito testualmente:
lei e il nostro Presidente non può non intervenire, non può restare indifferente ad un grido daiuto che le giunge dai suoi sudditi; caro Federico, con tutto il rispetto del tuo modo di agire e di essere, non ci riconoscono la sacrosanta dignità di lavoratori, teniamoci almeno la nostra dignità di persone libere senza nessun tipo di sudditanza. Allora, se non ci credete fino in fondo e senza riserve, allincarico di coordinare la nostra lotta allinterno delle strutture sindacali, perché vi siete presi lonere di rappresentarci? E per questo motivo che solo adesso critichiamo il vostro operare; fino a quando vi facevate promotori delle iniziative del CTLSU, per quanto non le condividessimo, eravate liberi di fare come vi piaceva, a vostro nome però e non a nome di tutti gli LSU/UT dItalia, come a volte accadeva. Ora, invece, vi siete presi un impegno, sulla base di una nuova strategia di lotta, formalizzata tutti insieme il 20 aprile scorso, che dovreste portare avanti con convinzione, coerenza e correttezza verso chi rappresentate, altrimenti avete lobbligo morale di farvi da parte e dedicarvi al vostro CTLSU.
Non insisto in una polemica che da costruttiva nelle intenzioni, rischierebbe di protrarsi in una discussione sterile. Sterile come la polemica che hai sollevato nei confronti dei colleghi LSU degli Uffici del Territorio della Lombardia, del TriVeneto e della Toscana, che hanno effettuato le 36 ore settimanali, imputando a loro la mazzata delle 27 ore a parità di salario. Sai meglio di me che è il Ministero del Lavoro che, vistosi pressato da più parti, a costretto, non certo suo malgrado, il Ministero delle Finanze ad adeguare, purtroppo per noi, la nostra retribuzione alla nuova e vergognosa legislazione vigente in materia di LSU. Porgo, quindi, la mia solidarietà ai colleghi, verso cui hai impropriamente rivolto accuse infondate rischiando di scatenare una guerra tra poveri oltre che ripristinare il tuo più volte manifestato leghismo allincontrario. Sono sicuro che saprai fare opportunamente marcia indietro rispetto alle tue gravissime affermazioni.
Devo ancora constatare che come coordinatore generale sei poco propenso a farti carico anche delle critiche, inevitabili quando ci si espone, ed a prendere in considerazione voci fuori dal coro e fuori dal tuo Coordinamento. Terrò presente, inoltre, che rispondi solo se ne senti la necessità fisiologica.
Ti invito, infine, a non prenderti cura del mio ordine mentale, perfettamente integro ed a prova di precarietà occupazionale.
Ti saluto, inviandoti anche quelli di tutti i colleghi di Torino, nella speranza che lo sciopero e la manifestazione, a quanto pare inevitabili, di Venerdì 23/06/2000, possano dare il più marcato risalto e la più ampia visibilità, al di là del colore arancione, alla nostra causa comune.
Un caro saluto anche a tutti i colleghi che visitano il tuo sito nel caso decidessi di rendere pubblica anche questa e-mail, eventualità di cui ti ringrazio anticipatamente.
Con stima rinnovata
Ivan COSCO
Torino, li 17/06/2000
versione riveduta:
Caro Federico RIGHI,
sono Ivan, di Torino; prendo atto della tua parziale non risposta, dico parziale perché hai prontamente rettificato il calcolo dellimporto orario come da me indicato, anche se ho notato che i simboli di moltiplicazione e circa uguale, nella conversione da formato doc a formato html, si sono persi per strada.
Per quanto riguarda la tua accusa di disordine mentale, di cui ti ringrazio, non ho ben capito, data la confusione che appunto ho in testa, se è scaturita dalla tua contrarietà, legittima, alle opinioni espresse nella e-mail oppure ad una effettiva mancanza di comprensione del testo, il quale, a me, è parso sufficientemente chiaro.
Mi rammarico, in particolare, per non essere riuscito a spiegarti il fatto che i pagamenti disgiunti, quello dellINPS per le prime 20 ore settimanali e quello ministeriale per le 7 ore successive, presentano i loro vantaggi per chi, secondo me la maggioranza, effettua tutte le 27 ore settimanali garantendosi comunque lintera retribuzione a disposizione. Ritenendo la questione di una certa importanza, proverò a spiegartela via telefonica il prima possibile, anche se pare sia troppo tardi.
In merito alle altre questioni che ti ho esposto nella precedente e-mail, ritengo che fossero estremamente chiare, non pretendo condivisibili.
Criticare tanto per criticare, non è uno sport che mi appassiona, oltretutto avrei di meglio da fare. Ho grande rispetto per limpegno da voi profuso tramite il CTLSU, ritengo però, a mio modestissimo avviso, che tali energie siano sperperate e male indirizzate, perché, mi pareva lo avessi capito anche tu, un coordinamento autonomo non porta in nessun posto e non viene preso adeguatamente in considerazione dalla controparte. Inoltre dopo esservi fatti nominare, non si sa bene come, delegati sindacali nazionali per gli LSU/UT, sembra che, invece di credere nel nuovo ruolo assunto, continuiate a coordinare le iniziative di un movimento asindacale, vedi le proposte di pagamento autonomamente concordate dal CTLSU e che invece avrebbero dovuto far parte di una vertenza sindacale sulla base di rivendicazioni condivise dalla maggioranza degli iscritti, oppure lettere indirizzate al Presidente della Repubblica con evocazioni che cito testualmente:
lei e il nostro Presidente non può non intervenire, non può restare indifferente ad un grido daiuto che le giunge dai suoi sudditi; caro Federico, con tutto il rispetto per il tuo modo di essere e di agire, non ci riconoscono la sacrosanta dignità di lavoratori, teniamoci almeno la nostra dignità di persone libere senza nessun tipo di sudditanza. Allora, se non ci credete fino in fondo e senza riserve, allincarico di coordinare la nostra lotta allinterno delle strutture sindacali, perché vi siete presi lonere di rappresentarci? E per questo motivo che solo adesso critichiamo il vostro operare; fino a quando vi facevate promotori delle iniziative del CTLSU, per quanto non le condividessimo, eravate liberi di fare come vi piaceva, a vostro nome però e non a nome di tutti gli LSU/UT dItalia, come a volte accadeva. Ora, invece, vi siete presi un impegno, sulla base di una nuova strategia di lotta, formalizzata tutti insieme il 20 aprile scorso, che dovreste portare avanti con convinzione, coerenza e correttezza verso chi rappresentate, altrimenti avete lobbligo morale di farvi da parte e dedicarvi al vostro CTLSU.
Non insisto in una polemica che da costruttiva nelle intenzioni, rischierebbe di protrarsi in una discussione sterile. Sterile come la polemica che hai sollevato nei confronti dei colleghi LSU degli Uffici del Territorio della Lombardia, del TriVeneto e della Toscana, che hanno effettuato le 36 ore settimanali, imputando a loro la mazzata delle 27 ore a parità di salario. Sai meglio di me che il Ministero del Lavoro, vistosi pressato da più parti, ha costretto, non certo suo malgrado, il Ministero delle Finanze ad adeguare, purtroppo per noi, la nostra retribuzione alla nuova e vergognosa legislazione vigente in materia di LSU. Porgo, quindi, la mia solidarietà ai colleghi, verso cui hai impropriamente rivolto accuse infondate rischiando di scatenare una guerra tra poveri oltre che ripristinare il tuo più volte manifestato leghismo al contrario. Sono sicuro che saprai fare opportunamente marcia indietro rispetto alle tue gravissime affermazioni.
Devo ancora constatare che come coordinatore generale sei poco propenso a farti carico anche delle critiche, inevitabili quando ci si espone, ed a prendere in considerazione voci fuori dal coro e fuori dal tuo Coordinamento. Terrò presente, inoltre, che rispondi solo se ne senti la necessità fisiologica.
Ti invito, infine, a non prenderti cura del mio ordine mentale, perfettamente integro ed a prova di precarietà occupazionale.
Ti saluto, inviandoti anche quelli di tutti i colleghi di Torino, nella speranza che lo sciopero e la manifestazione, a quanto pare inevitabili, di Venerdì 23/06/2000, possano dare il più marcato risalto e la più ampia visibilità, al di là del colore arancione, alla nostra causa comune.
Un caro saluto anche a tutti i colleghi che visitano il tuo sito nel caso decidessi di rendere pubblica anche questa e-mail, eventualità di cui ti ringrazio anticipatamente.
Con stima rinnovata
Ivan COSCO
Torino, li 17/06/2000
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